Welfare, le misure a favore dei Consulenti del Lavoro

L’emergenza epidemiologica ha evidenziato le criticità del sistema di protezione sociale del nostro Paese, in particolar modo mettendo in risalto le differenti tutele tra le diverse tipologie di lavoratori. L’impedimento del lavoratore autonomo per causa di malattia non trova, infatti, alcun tipo di tutela. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro si sta adoperando in tal senso, seguendo da vicino l’evolversi di un disegno di legge incentrato sulla tutela della malattia del professionista, che costituisce una buona norma con cui garantire il diritto alla salute per i lavoratori autonomi e, nel contempo, tutelare la clientela in caso di inottemperanza di adempimenti verso la pubblica amministrazione. Con esclusivo riferimento al periodo emergenziale, è al vaglio del Parlamento un emendamento al cd. “Decreto Ristori bis” che prevede, in caso di contagio, quarantena o isolamento fiduciario, una esclusione dalla responsabilità professionale nonché una esclusione della responsabilità per inadempimento anche da parte del cliente, nel caso in cui un libero professionista non rispetti un termine che la legge definisca come perentorio o decadenziale nell’ambito della comunicazione con la pubblica amministrazione. In attesa dell’evolversi della discussione parlamentare, la Categoria ha già individuato altri strumenti di supporto agli iscritti che, a causa dell’emergenza sanitaria, si trovano a dover fronteggiare problemi organizzativi ed economici.

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Questo articolo è stato modificato per l'ultima volta il 4 Dicembre 2020 17:15

Marzia Corinti:
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