Con una recente segnalazione ( Prot. n. 1032/Pres. ) il Presidente Nazionale ANCL, Dario Montanaro, denuncia i prolungati ritardi nella lavorazione delle domande per gli Assegni ai Nuclei Familiari da parte dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.
La comunicazione sui ritardi nella gestione delle pratiche per gli ANF è indirizzata al Presidente INPS, Prof. Pasquale Tridico, al Ministro del Lavoro, Dott. Luigi Di Maio, al Presidente del Consiglio Nazionale Ordine Consulenti del Lavoro, Dottoressa Marina Elvira Calderone e, per conoscenza, alle organizzazioni sindacali.
Assegni ai Nuclei Familiare: una vicenda complicata e travagliata
In qualità di presidente dell’Associazione Nazionale dei Consulenti del Lavoro, Dario Montanaro premette che dopo la pubblicazione della circolare n. 45 del 22 marzo 2019, ANCL aveva già segnalato mediante diverse lettere che le nuove modalità di gestione degli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF) avrebbero comportato non pochi problemi, tanto per la Pubblica Amministrazione che per lavoratori e imprese, ma anche e soprattutto per i Consulenti del Lavoro. Tale previsione, oggi, è diventata, purtroppo una concreta realtà.
Inoltre, sempre in una delle molteplici segnalazioni fatte all’lstituto, ANCL segnalava che alla data del 6 aprile 2019 l’utility del Cassetto Previdenziale Aziendale per visionare gli importi degli assegni calcolati dall’Ente, come previsto dalla circolare n. 45 del 22 marzo 2019 (cfr. § 4.1), non era stata ancora istituita, nonostante questa dovesse essere operativa a partire dal 1° aprile 2019.
L’ANCL ha successivamente constatato che il Cassetto Previdenziale Aziendale, arricchito di un nuovo spazio denominato “Consultazione importi ANF”, altro non era che uno spazio telematico dedicato alla ricerca dell’importo degli assegni destinanti al nucleo familiare del lavoratore, laddove sussistenti, funzionante solo se fossero stati inseriti ogni volta i dati dell’azienda, il codice fiscale del lavoratore titolare dell’ANF ed il mese di riferimento.
In altre parole, INPS ha “scaricato” ancora una volta sui Consulenti del Lavoro l’annoso lavoro di ricerca e di confronto degli importi.
Ritardi nella lavorazione delle domande per gli ANF: l’ennesima beffa
I problemi relativi agli ANF, tuttavia, non si limitano a questi aspetti, per questo il Presidente Nazionale ANCL si vede ancora una volta costretto a segnalare un’ulteriore difficoltà operativa. Come precisato ai § 2 e 2.1 della circolare n. 45 del 22 marzo 2019, nell’ambito della nuova procedura
“al cittadino richiedente il riconoscimento dell’ANF saranno inviati esclusivamente gli eventuali provvedimenti di reiezione”;
infatti,
“non verrà più inviato il prowedimento di autorizzazione (modello “ANF43”), come finora previsto, ma si procederà alla successiva istruttoria della domanda di “ANF DIP”, da parte della Struttura territoriale competente”
qualora si riscontrino i presupposti di legge.
In effetti, è l’intermediario (e quindi il Consulente del Lavoro) a verificare l’avvenuto riconoscimento dell’ANF al dipendente in quanto in sede di presentazione di domanda, la procedura non genera un modello di ricevuta valida come titolo di accettazione della richiesta ma genera solo una comunicazione generica di avvenuta presentazione della domanda. È quindi il Consulente del Lavoro a dover rendere edotto il dipendente di un eventuale diniego del riconoscimento.
Sicché, nella sezione del portale INPS dedicata agli ANF, ad oggi, 18 luglio 2019, non ancora è possibile scaricare gli importi degli ANF per richieste avanzate nel mese di maggio e di giugno.
Sostanzialmente, all’ANCL pervengono segnalazioni volte a mettere in luce l’eccessivo prolungamento dei tempi per la lavorazione delle pratiche.
Peraltro, anche l’aggiornamento degli importi degli ANF massivi soggiace a delle tempistiche che mal si conciliano con tutto il variegato panorama di adempimenti che i Consulenti del Lavoro devono adempiere.
Infatti, i Consulenti del Lavoro dell’ANCL segnalano che per verificare quotidianamente il riconoscimento degli ANF ai singoli dipendenti, è possibile fare un controllo solo individuale mentre è possibile aggiornare massivamente i dati solo ogni 15 giorni.
Questa modalità di gestione della prestazione sta ingenerando delle grandi difficoltà ai lavoratori in quanto molti dipendenti si trovano a dover fronteggiare mutui e spese di particolare importanza per il proprio nucleo familiare con una capacità reddituale notevolmente ridotta.
Allo stesso tempo, i Consulenti del Lavoro dell’ANCL si trovano ad essere condizionati nella conduzione delle proprie attività dalle tempistiche del tutto anomale dettate dall’Istituto nella lavorazione delle pratiche.
Alla luce di quanto denunciato, con quest’ultima segnalazione, Dario Montanaro invita la presidenza di INPS ad intervenire sulle problematiche esposte.
Se dovesse perdurare l’attuale situazione, sarebbero compromessi i diritti dei lavoratori e il buon andamento dei nostri studi. Di questa questione, saranno interessate anche le autorità competenti e anche le rappresentanze politiche saranno sensibilizzate affinché si intervenga, se necessario, con una legge per regolare le acclarate disfunzioni di sistema.
Questo articolo è stato modificato per l'ultima volta il 19 Luglio 2019 12:12