Ancora fumo dal portale Jobby del COL di Viterbo, una vicenda che non accenna a sgonfiarsi e che pare segnata da una costante incomprensione delle ragioni della categoria dei Consulenti del Lavoro da parte della Pubblica Amministrazione.
Lo ha chiaramente sottolineato Dario Montanaro, presidente nazionale dell’ANCL, il sindacato unitario dei Consulenti del Lavoro, replicando a una recente nota della dott.ssa Daniela Natale, Dirigente per le Politiche del Lavoro e per i Servizi per l’Impiego della Provincia di Viterbo, emanata in seguito alle azioni di protesta formale avviate dal Consiglio Provinciale di Viterbo e che, ironia della sorte, tra i molti destinatari, non include però, né lo stesso Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Viterbo né l’Unione Provinciale di Viterbo dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro.
La recente nota della Provincia di Viterbo
Con la nota 11226 dello scorso 1 Marzo 2017, la dott.ssa Daniela Natale, rivolgendosi al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, all’ANPAL, all’Ispettorato Nazionale e Territoriale del Lavoro, alla Corte dei Conti, a vari dirigenti della Regione Lazio, al Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro e all’ANCL Nazionale, annuncia la risoluzione delle problematiche relative al portale Jobby e l’esito positivo degli interventi di manutenzione apportati allo scopo di rendere il sistema informatico di nuovo funzionante.
Al di là della notizia, positiva per quanto tardiva, quel che stupisce è che tra i molti destinatari non siano stati inclusi il Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Viterbo e l’Unione Provinciale di Viterbo dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, ovvero i soggetti direttamente interessati dal problema.
Soprattutto, è da rilevare che senza le lettere di diffida, l’analisi costante degli sviluppi della vicenda sul sito web e sui social network e senza le azioni di protesta formale, messe in atto dal Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Viterbo e all’Unione Provinciale dell’ANCL, la pubblica amministrazione non si sarebbe minimamente curata di risolvere il problema, che si protraeva da troppo tempo e che, oltre a rendere estremamente difficoltoso l’espletamento di adempimenti obbligatori per i professionisti, danneggiava indirettamente anche i cittadini.
Proprio riguardo alla durata dei disservizi, spiace constatare anche che nella nota venga ribadito che dal 1 Gennaio 2014 la competenza dell’aggiornamento e della manutenzione del portale Jobby è passata alla Regione Lazio e che, soprattutto, si affermi che solo recentemente sono pervenute lamentele sul malfunzionamento del Portale Jobby (dal 19 Gennaio), quando, invece, il problema era stato segnalato dal Consiglio Provinciale fin dal 2014.
Nonostante la comprensione manifestata per i prolungati disagi causati dal malfunzionamento del portale Jobby, viene ancora ribadito che le modalità di invio delle comunicazioni obbligatorie sono quelle previste da Decreto Interministeriale del 30 ottobre 2007 (G.U. 27 dicembre 2007, n. 299), in base al quale, in caso di malfunzionamento dei servizi informatici, permane l’obbligo di invio delle comunicazioni, per via telematica, nel primo giorno utile successivo, dopo il ripristino del servizio. Stante questo presupposto, si afferma che è stata aperta una fase interlocutoria con ANPAL e con il Ministero del Lavoro, per verificare la legittimità dell’iniziativa promossa dal Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Viterbo e dall’ANCL UP circa l’invio delle comunicazioni obbligatorie via fax o mail, con modello UniLav, al Centro per l’Impiego.
La replica del Presidente Dario Montanaro
È stata, quindi, quanto mai opportuna e calzante la replica di Dario Montanaro, Presidente Nazionale dell’ANCL, che, assumendo la difesa della categoria, nota come non si capisca bene quali siano le finalità di questa ulteriore nota della dott.ssa Natale, e rileva come i consulenti del lavoro si sarebbero aspettati solo una lettera di scuse e di impegno alla risoluzione della dichiarata inefficienza di un servizio pubblico.
Proprio quello stesso servizio pubblico, aggiunge Montanaro, interrotto dall’Amministrazione rappresentata dalla dott.ssa Natale e di cui i consulenti del lavoro possono ragionevolmente esigere la fornitura da parte della PA.
Per questo è altrettanto legittima la pretesa che il mancato funzionamento di quello stesso servizio pubblico non implichi anche l’ulteriore onere di ritrasmettere le comunicazioni obbligatorie nel termine utile dopo la ripresa del servizio.
Anche la dichiarata disponibilità di collaborazione manifestata da parte della Pubblica Amministrazione che la dott.ssa Natale rappresenta si traduce, all’atto pratico, nell’eventuale onere a carico dei Consulenti del Lavoro, di ricaricare sul sistema le mancate comunicazioni.
Per questo, Dario Montanaro si chiede se sia stato predisposto un registro dei malfunzionamenti accertati del portale Jobby, per consentire agli organi di controllo le opportune verifiche e sottolinea come il caricamento sul sistema informatico, delle mancate comunicazioni debba necessaria essere a carico dei dipendenti e dei funzionari del Centro dell’Impiego di Viterbo, dal momento che la normativa prevede l’utilizzo del modello URG solo per circostanze eccezionali e temporanee e non per deficienze strutturali del sistema informatico, riconosciute anche dalla stessa dott.ssa Natale.
Dario Montanaro ricorda, infine, che la Provincia di Viterbo, al momento dell’entrata in vigore del DM 30/10/2007 ha dichiarato il sistema informatico pronto ed idoneo a ricevere le comunicazioni telematiche e che, se ad oggi così non è, l’unica preoccupazione della dott.ssa Natale dovrebbe essere quella di prendere atto di tale situazione, informandone il Ministero e ripristinando le modalità di comunicazione vigenti precedentemente.
Questo articolo è stato modificato per l'ultima volta il 10 Marzo 2017 16:19