Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare, lo scorso 23 Febbraio, lo schema di decreto legislativo (atto 389) che recepisce la direttiva UE 2015/849 sulle misure di contrasto al riciclaggio dei proventi di attività criminose e al finanziamento del terrorismo.
Il provvedimento, depositato il 25 febbraio alla Camera e assegnato alle Commissioni Giustizia e Finanze e, per un parere, alle Commissioni Bilancio e Politiche UE, è stato accolto con soddisfazione dei vertici degli Ordini Professionali che sono stati coinvolti nella definizione delle misure contenute nello schema di decreto.
Lo scorso 15 febbraio, infatti, si è svolto un incontro al quale hanno partecipato, accanto al viceministro dell’Economia Luigi Casero e ai tecnici del Ministero della Giustizia, il presidente del consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani, il presidente dei Comitato unitario delle professioni e del consiglio nazionale dei consulenti del lavoro Marina Calderone e i rappresentanti di avvocati e notai.
È soprattutto l’eliminazione degli obblighi di adeguata verifica della clientela in relazione allo svolgimento dell’attività di sola redazione e trasmissione delle dichiarazioni dei redditi e degli adempimenti di amministrazione del personale (di cui alla L. 12/79), come la compilazione delle buste paga, ad aver suscitato l’apprezzamento dei rappresentanti degli Ordini Professionali, le richieste dei quali sono state accolte dal Vice Ministro Luigi Casero. Marina Calderone, ha dichiarato, infatti
“Abbiamo riscontrato un clima di fattiva collaborazione da parte del Vice Ministro e degli uffici ministeriali, ma anche di grande attenzione nei confronti dei suggerimenti proposti dai rappresentanti delle professioni presenti. Senza l’esenzione, già contemplata nel dlgs 231/07, infatti, i nuovi adempimenti recherebbero un grave danno all’operare quotidiano di circa 400.000 professionisti, con un aggravio di oneri sproporzionato e superfluo rispetto a quelli che sono i principi posti e le finalità perseguite dalla normativa antiriciclaggio”.
Soddisfatto anche Massimo Miani, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti che però ha sottolineato che il testo può essere ancora migliorato:
“Nel corso dell’iter parlamentare del decreto ci impegneremo per ottenere un’ulteriore riduzione dell’importo minimo delle sanzioni previste per gli inadempimenti formali, pur essendo consapevoli dei limiti imposti dalla direttiva e dalla legge di delegazione europea”.
Altro aspetto su cui si batteranno i Commercialisti è l’esonero degli obblighi antiriciclaggio per il colleggio sindacale senza funzioni di revisione, un esonero che, presente nella normativa attualmente vigente, non compare nel nuovo testo:
“Il sindaco già svolge un’attività di vigilanza prevista dal Codice civile si tratterebbe, quindi, di un inutile aggravio che la norma attuale non prevede”.
Le richieste dei rappresentanti dei Professionisti non erano mosse dalla volontà di abolire indiscriminatamente regole e sanzioni quanto, piuttosto, dalla necessità di snellire procedure che risultano già di per sé complesse e macchinose e che, se aggravate dall’attività di controllo, sarebbero risultate ancor più onerose per l’intera categoria. Proprio riguardo alle sanzioni Marina Calderone ha sottolineato che queste
“Ci devono essere e pesanti solo nei casi di acclarata partecipazione al reato; non certo per penalizzare chi invece collabora correttamente”.
Normativa Antiriciclaggio: le misure approvate
Tra le principali novità dello schema di decreto, che dovrà comunque essere vagliato dalle Commissioni Giustizia e Finanze della Camera, entro il prossimo 6 Aprile, compaiono:
- l’eliminazione degli obblighi di adeguata verifica della clientela in relazione allo svolgimento dell’attività di sola redazione e trasmissione delle dichiarazioni dei redditi;
- l’eliminazione degli obblighi di adeguata verifica della clientela in relazione allo svolgimento degli adempimenti di amministrazione del personale, come la compilazione delle buste paga;
- le modifiche al sistema sanzionatorio relative ai minimi ed i massimi edittali, previsti per le pene amministrative. Tali misure definite “effettive, proporzionate e dissuasive” da un comunicato stampa diffuso dal Governo, saranno applicabili a persone fisiche e giuridiche direttamente responsabili della violazione delle disposizioni;
- la razionalizzazione degli adempimenti a carico degli attori del sistema in base alla quale vengono eliminate tutte le formalità e i tecnicismi sulle modalità di conservazione dei dati e dei documenti ritenuti eccessivi ed anticompetitivi, rispetto ai fini previsti dalla normativa europea;
- l’istituzione di un Registro dei titolari effettivi di persone giuridiche e trust e di un Registro centrale dei trust produttivi di effetti fiscali per rispondere alle esigenze di maggiore trasparenza e rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro.
Questo articolo è stato modificato per l'ultima volta il 3 Marzo 2017 9:21