Modello 730/4, errori nelle procedure di invio dei file: la denuncia dell’ANCL
Con una recente comunicazione (Prot. n. 1284/Pres.) dello scorso 10 luglio, il presidente nazionale dell’ANCL Dario Montanaro denuncia gravi errori dell’Agenzia delle Entrate circa le procedure di invio file per la trasmissione dei modelli 730/4 ai sostituti d’imposta: l’Agenzia del Ministero delle Finanze ha, infatti, trasmesso file non cumulativi per ogni singolo dipendente, determinando profonde difficoltà nell’acquisizione e nell’importazione dei risultati dell’assistenza fiscale e ha dato, così, luogo a un elevato rischio di mancata assistenza fiscale per milioni di lavoratori.
Nella comunicazione (Prot. n. 1284/Pres.) inviata al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, dott. Ernesto Maria Ruffini, al Direttore delle Agenzie e degli Enti per la Fiscalità del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dottoressa Gabriella Palocci, al Direttore Centrale Tecnologie e Innovazione dell’Agenzia delle Entrate, dott. Giuseppe Buono, all’Ufficio Conduzione Sistemi e Infrastrutture ICT dell’Agenzia delle Entrate, dott. Tullio Dechiaro, alla Consulta CAF, alla Segretaria Generale della CISL, dott.ssa Anna Maria Furlan, al Segretario Confederale CISL Politiche Fiscali, dott. Maurizio Petriccioli, alla Segretaria Generale della CISL, dott.ssa Susanna Camusso, al Segretario Generale UIL, dott. Carmelo Barbagallo e al Segretario Confederale UIL Politiche Fiscali, dott. Domenico Proietti, Dario Montanaro denuncia una gravissima anomalia del sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate che è stata segnalata da migliaia di colleghi iscritti al sindacato unitario.
Modello 730/4: come funziona e a cosa serve
Il Modello 730/4, il cui utilizzo è riservato al CAF o al professionista abilitato, contiene le risultanze contabili delle dichiarazioni elaborate, accoglie, quindi, i dati sviluppati nel Modello 730-3 che consentono, poi, di effettuare le operazioni di conguaglio da parte dei sostituti d’imposta. Proprio per questo il Modello 730/4 è suddiviso in tre sezioni:
- la prima, contenente i dati identificativi dei soggetti coinvolti nell’operazione di elaborazione del Modello 730-3, quindi il CAF o il professionista abilitato, che hanno elaborato il Modello 730 per il dipendente, o il sostituto d’imposta (l’azienda) che, poi, effettuerà tramite il proprio intermediario le operazioni di conguaglio fiscale;
- la seconda sezione contiene il risultato contabile del Modello 730 dei dipendenti (ovvero gli importi IRPEF da trattenere o da rimborsare, l’addizionale comunale regionale e comunale da trattenere o da rimborsare, gli acconti IRPEF, sia del dichiarante che dell’eventuale coniuge);
- la terza sezione contiene il totale degli importi da trattenere e da rimborsare, il numero totale dei contribuenti ed altri dati utili;
In base alle più recenti disposizioni dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, riguardo ai flussi informativi tra CAF, Agenzia delle Entrate e Contribuente, i CAF e i professionisti abilitati, sono tenuti ad inviare il risultato contabile delle dichiarazioni elaborate (Modello 730/4) direttamente all’Agenzia delle Entrate, che a sua volta provvede ad informare il sostituto d’imposta, o il suo intermediario (generalmente un consulente del lavoro, che, poi, elaborerà le buste paga) mediante l’invio telematico di specifici file.
La denuncia di ANCL e le gravi anomalie dell’Agenzia delle Entrate
Il comunicato rilasciato dal presidente ANCL è una presa di posizione netta e decisa al livello sindacale che fa seguito al più conciliante incontro, avvenuto nei giorni scorsi, tra il Consiglio Nazionale dell’Ordine e i vertici dell’Agenzia delle Entrate, proprio per evitare il rischio che a luglio si configuri un vero e proprio ingorgo fiscale che paralizzerebbe gli studi di consulenza del lavoro con gravi ricadute sulle aziende clienti e sui dipendenti di queste ultime.
La denuncia di Dario Montanaro è da considerarsi un atto dovuto a fronte delle nuove procedure messe in atto dall’Agenzia delle Entrate: come ogni anno, infatti, l’Erario sta procedendo, in questi giorni, all’invio delle comunicazioni dei risultati dell’assistenza fiscale prestata dai CAF o dai professionisti ai contribuenti che percepiscono redditi da lavoro dipendente o assimilati.
A differenza degli scorsi anni, però, l’Agenzia delle Entrate, sta inviando ai consulenti del lavoro (che svolgono la funzione di intermediari abilitati per le aziende che operano come sostituti d’imposta) milioni di file che contengono i dati di conguaglio di uno o al massimo di due lavoratori, mentre, prima, inviava solo pochi file che contenevano i dati di 200/300 lavoratori, appartenenti anche ad aziende differenti.
La nuova modalità di aggregazione e composizione dei soggetti fiscali adottata quest’anno, nell’ambito di ogni singolo file, quindi, non ha alcuna logica: vengono inviati decine e decine di file per ogni singola azienda, a differenza dei precedenti periodi d’imposta, quando erano adottati meccanismi di aggregazione molto più efficaci e capaci di semplificare e agevolare il lavoro degli studi di consulenza del lavoro. Ogni studio, o sostituto d’imposta, infatti, fino allo scorso anno riceveva pochissimi file che potevano, quindi, essere acquisiti dai rispettivi sistemi informatici con estrema praticità, efficacia e riduzione degli errori.
Le modalità che l’Agenzia delle Entrate ha inspiegabilmente messo in atto quest’anno, allora, comportano un serio e grave rischio: i consulenti del lavoro potrebbero non riuscire ad acquisire tutti i dati inviati in tempi brevi e i lavoratori potrebbero non riuscire a godere dell’assistenza fiscale che gli spetta mediante il loro sostituto d’imposta. L’effetto ultimo a cui questa situazione potrebbe verosimilmente dar luogo è che molti lavoratori, nella busta paga del mese di luglio, potrebbero non vedersi riconosciuti i conguagli che gli spettano, quindi, potrebbero non percepire i crediti IRPEF che, almeno nella maggior parte dei casi, gli spetterebbero.
Gli studi di consulenza del lavoro, o i sostituti d’imposta, infatti, ricevendo innumerevoli comunicazioni relative al modello 730/4, potrebbero non riuscire a valutare se i dati trasmessi dall’Agenzia delle Entrate possano essere considerati definitivi e, soprattutto, se tali dati riguardano tutti i lavoratori gestiti dall’azienda (che svolge il ruolo di sostituto d’imposta) e dallo studio di consulenza del lavoro che assiste l’azienda stessa; di conseguenza non vi sarà alcuna certezza che tutti i Modelli 730/4 siano effettivamente arrivati e siano stati effettivamente importati.
Dario Montanaro nella sua comunicazione sottolinea anche quanto sia difficile comprendere, nell’attuale scenario della rivoluzione digitale, le modalità di invio, oltremodo illogiche, che l’Agenzia delle Entrate ha deciso di adottare: questa nuova pratica, infatti, mortifica il lavoro di migliaia di intermediari e di professionisti, mettendo a serio rischio una delle principali e consolidate utilità di cui gode il cittadino contribuente che, almeno fino allo scorso anno, poteva godere dei benefici dell’assistenza fiscale già nella prima busta paga utile (quella del mese di luglio). È indubbio che le attuali modalità di invio dei file adottate dall’Agenzia delle Entrate amplificano il rischio di dar luogo a casi di errore nell’importazione dei dati e nella gestione complessiva dell’assistenza fiscale in busta paga.
Per questo Dario Montanaro invita l’Agenzia delle Entrate e tutti gli altri enti a cui ha destinato la sua comunicazione, ciascuno per le rispettive competenze, a mettere in atto tutte le soluzioni necessarie a risolvere quest’anomalia. L’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Economia, in particolare, sono invitati anche a fornire una risposta scritta in tempi brevi.