Modello 730/2018: ANCL sottolinea il grande sforzo dei consulenti del lavoro per la dichiarazione precompilata

A seguito di un recente comunicato stampa emanato dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 10 Aprile, per il successo dell’operazione Modello 730/2018 precompilato, il presidente nazionale ANCL Dario Montanaro con una recente comunicazione (Prot. 675/Pres.) dello scorso 19 Aprile, esprime rabbia e rammarico per il mancato riconoscimento dei grandi sforzi richiesti ai consulenti del lavoro per la realizzazione della dichiarazione precompilata.

Nella sua comunicazione l’Agenzia delle Entrate, oltre a ringraziare SOGEI (la società che si occupa delle infrastrutture informatiche della Pubblica Amministrazione), evidenziava con orgoglio la propria capacità di mettere ora a disposizione dei contribuenti oltre un miliardo di dati fiscali.

Nello stesso comunicato – rileva Montanaro – neanche una parola veniva spesa per ringraziare migliaia di professionisti e imprese che sono state obbligate ad inserire, uno ad uno, senza alcun compenso e alcun riconoscimento, tutti i dati messi a disposizione degli stessi contribuenti con la dichiarazione precompilata.

Ancora troppi ostacoli per i professionisti: il monito di ANCL al nuovo Parlamento

In questa delicata fase di transizione verso un nuovo Esecutivo, il presidente dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, di fronte ai facili entusiasmi dell’Agenzia delle Entrate, ricorda molto opportunamente, ai nuovi parlamentari eletti, che ogni giorno professionisti e gli intermediari fiscali sono costretti ad assolvere impegni, a compiere investimenti e a superare ostacoli che non vengono in alcun modo riconosciuti o debitamente compensati. Tra di essi:

  • la necessità costante di un continuo adeguamento tecnologico dei software per la gestione delle ricevute delle dichiarazioni per le Certificazioni Uniche;
  • la mancata eliminazione della documentazione cartacea, dal momento che l’Agenzia delle Entrate impone che, dopo l’inoltro dei dati in formato elettronico, gli intermediari rilascino ricevute cartacee e conservino per decine di anni una gran quantità di documenti;
  • la necessità di spendere una gran quantità di ore per padroneggiare interminabili istruzioni operative che, per essere davvero comprese e messe in atto, richiedono, a loro volta, impegnativi corsi d’aggiornamento;
  • la necessità di spendere una altrettanto grande quantità di tempo per affrontare scadenze poste a carico dei professionisti, senza che vengano minimamente considerati i tempi tecnici necessari per organizzare in modo congruo una raccolta dei dati richiesta e la loro trasposizione sui supporti informatici;
  • la costrizione a destinare tempo, denaro e salute – sottratti all’ambito familiare e privato – al bene comune e non gravare troppo su imprese e contribuenti, a loro volta già duramente provati da anni di crisi economica, da vessazioni tributarie e disservizi informatici;

La verità di ANCL sull’operazione dichiarazione precompilata

In definitiva, a fronte di enormi sforzi per rendere pienamente operativa la dichiarazione precompilata professionisti e imprese sono stati gravati di obblighi fin troppo onerosi senza ricevere neanche un centesimo di credito d’imposta.

Non solo, anche se l’operazione dichiarazione precompilata è stata messa in atto per avvicinare i cittadini al fisco e alla pubblica amministrazione sono in realtà pochi i contribuenti che beneficiano delle possibilità offerte dall’Agenzia.

Mentre i cittadini hanno ancora timore sia ad accettare il Modello 730/2018 precompilato sia ad apportare modifiche ad esso, per la paura di sanzioni ed insidie, rimane ancora lontano dal realizzarsi il proposito di un reale avvicinamento al fisco. I contribuenti, infatti, si sentiranno davvero vicini al sistema fiscale quando avranno la possibilità di dichiarare autonomamente i propri redditi o di richiedere il proprio ISEE senza scontrarsi con copiose istruzioni e senza essere sottoposto al rischio costante di vedersi comminate immotivate sanzioni.

In definitiva, secondo ANCL, le polemiche che in questi giorni si sono alzate intorno al Modello 730/2018 Precompilato, sono del tutto comprensibili e condivisibili, dal momento che i dati di molti contribuenti risultano ancora incompleti, nuovi adempimenti sono introdotti senza tener conto delle difficoltà tecniche che portano con sé e i contribuenti sono obbligati a conservare ed esibire tutta la documentazione relativa alle spese inserite (salvo che la dichiarazione venga accettata senza modifiche).

La realtà dei fatti è, dunque, un’altra: l’Agenzia delle Entrate, se fosse davvero convinta della bontà delle informazioni inserite, dovrebbe avere il coraggio di affermare chiaramente che quanto presente nella dichiarazione non è contestabile dal contribuente.

L’Agenzia delle Entrate, quindi, nel suo recente comunicato oltre a peccare per una grande mancanza informativa, omette dei dovuti ringraziamenti alle categorie professionali, e in particolare ai consulenti del lavoro che, con il loro determinante contributo (attraverso l’invio, gratuito, di migliaia di informazioni, la segnalazione di irregolarità, l’integrazione di modelli e il rilevamento di anomalie ed errori di programmazione) hanno consentito all’Agenzia delle Entrate di raggiungere, seppur in modo ancora parziale, gli obiettivi prefissati dal D. Lgs. 175/2014 (decreto semplificazione).

Anziché pavoneggiarsi in modo del tutto inadeguato, meglio farebbe, l’Agenzia delle Entrate, a riconoscere, nei suoi rapporti e nei suoi comunicati, gli sforzi e i costi sostenuti dai professionisti.