Le Linee Guida per la Certificazione dei Contratti di Lavoro (scaricabili in formato PDF), rilasciate dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e qui disponibili nella versione più recente, aggiornata al 21 Aprile 2016 danno conto di tutte le ipotesi che possono essere oggetto di certificazione da parte delle Commissioni di Certificazione, conciliazione e arbitrato, attive nei singoli consigli provinciali, alla luce degli interventi legislativi che si sono susseguiti negli ultimi anni, con particolare attenzione all’ampliamento delle competenze delle Commissioni sancito dalla legge delega 183/2014 (Jobs Act) e dai successivi decreti legislativi attuativi.
L’istituto della Certificazione dei contratti di lavoro è stato introdotto dal titolo VIII, artt. 75 e seguenti, D. Lgs. 276/2003, con lo scopo di ridurre il contenzioso in materia di lavoro assegnando a specifiche Commissioni il ruolo di valutare il corretto inquadramento contrattuale di un rapporto di lavoro scelto dalle parti.
Nel corso degli anni successivi, il legislatore ha costantemente e progressivamente ampliato le competenze ed il ruolo delle Commissioni di Certificazione valorizzandone le funzioni. La legge 183/2010, ha reso maggiormente vincolante la certificazione soprattutto nei confronti dell’autorità giudiziaria mentre il D. Lgs. 81/2015 ha previsto la possibilità di certificare tutte le nuove tipologie contrattuali previste dal Jobs Act.
La certificazione è una procedura volontaria e si conclude con la predisposizione di un atto amministrativo motivato che accoglie o rifiuta la richiesta. Si tratta di uno strumento, dagli indubbi vantaggi per le imprese, che, alla luce della normativa, ha un’applicabilità di carattere generalizzato ad ogni tipo di rapporto di lavoro. Anzi, è possibile ricorrere alla certificazione non solo nei contratti di lavoro tipizzati dal decreto, ma anche in occasione di qualunque accordo fra le parti per effetto del quale sia deducibile l’utilizzo di prestazioni lavorative; indipendentemente dalla loro qualificazione subordinata o autonoma.
I due principali vantaggi della certificazione si possono così riassumere:
- le parti sono assistite nella qualificazione del rapporto di lavoro dalla Commissione di Certificazione che si pone come un soggetto terzo e indipendente, preposto alla valutazione dell’accordo raggiunto tra le parti e alla sua conformità con la normativa vigente;
- la qualificazione certificata resiste alle contestazioni degli organi di vigilanza e conserva efficacia fino a sentenza del Tribunale, rappresentando uno strumento sostanzialmente deflativo delle controversie;
Schede a supporto della certificazione
Le Linee Guida includono anche delle schede integrative a supporto delle istanze per le differenti tipologie di contratti di lavoro, utili ad evidenziare, in via preliminare, i punti essenziali oggetto del contratto da certificare. Il contenuto delle schede può guidare la Commissione di Certificazione sia in sede di presentazione dell’istanza sia in sede di audizione.
Questo articolo è stato modificato per l'ultima volta il 20 Gennaio 2017 17:16