Si trasmette la lettera da poco inviata dalla Presidente Calderone al Ministro del Lavoro, Senatrice Nunzia Catalfo, e al Presidente dell’INPS, Prof. Pasquale Tridico.
Nella missiva si legge “il grido di dolore di una Categoria, quella dei Consulenti del Lavoro, che si è confermata come l’interlocutore tecnico di riferimento di 1,5 milioni di aziende e di 8 milioni di lavoratori, e che lamenta lo scoramento di chi ha compreso sin da subito l’entità degli errori che si stavano commettendo e ha cercato, senza riuscirvi, di mettere tutti in guardia dal pericolo che si delineava”.
Si legge ancora di come “il coordinamento tra la “vecchia” (D.L. 18/2020) e la “nuova” normativa (D.L. 34/2020 e D.L. 52/2020) ha prodotto numerosi rigetti di istanze di proroga, per effetto del mancato completamento dei precedenti periodi. A questo proposito, potremmo produrvi centinaia, se non migliaia, di casi di reiezione dei provvedimenti perché mancherebbero pochi giorni (talvolta uno solo) nella prima domanda. I colleghi testimoniano il respingimento di alcune domande perché l’ultimo giorno cadeva di domenica e non è stato indicato nella domanda. Come se le norme in materia di ammortizzatori sociali prevedessero la corresponsione dell’integrazione nel settimo giorno della settimana!”
In conclusione si suggerisce “che il tavolo tecnico sulla riforma degli ammortizzatori sociali che prende l’avvio in questi giorni, inizi i suoi lavori dall’esame della situazione reale, da tutti i provvedimenti ancora in attesa delle norme di attuazione, dalle risorse ancora da spendere perché in attesa dei necessari pareri contabili.”
Questo articolo è stato modificato per l'ultima volta il 15 Luglio 2020 10:25