Assemblea Annuale: bilancio stabile e rapporti ancora difficoltosi con la PA
Il 12 Dicembre 2017 si è tenuta, presso la Sala Conferenze dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Viterbo, l’Assemblea Annuale per l’approvazione del bilancio preventivo 2018.
La seduta è stata aperta dalla Presidente ANCL UP Viterbo Anna Calabrò che, dopo un saluto introduttivo ai colleghi presenti, ha lasciato la parola alla Consigliera Simona Zuccaro Labellarte, coordinatrice della Commissione Pari Opportunità, per la presentazione del Progetto WelCoME, una iniziativa del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro che offre l’opportunità di servirsi dell’aiuto di un collega consulente del lavoro, per la gestione di carichi di lavoro imprevisti, per la gestione di mansioni straordinarie e per l’assistenza a clienti che hanno la loro sede operativa in altre regioni o province.
Subito dopo, il Presidente Giuseppe D’Angelo ha salutato i colleghi presenti segnalando quelli che sono stati i principali impegni del Consiglio Provinciale durante l’anno che si sta per chiudere e fornendo utili indicazioni circa i rapporti da tenere con le Pubbliche Amministrazioni, rapporti che, anche quest’anno non possono considerarsi ottimali, a causa delle numerose problematiche che ancora sono lontane da una effettiva risoluzione.
Il Presidente Giuseppe D’Angelo ha segnalato il costante impegno del Consiglio Provinciale nelle attività di Formazione Continua Obbligatoria: lo testimoniano soprattutto i numerosi eventi che si terranno nelle prossime settimane, come l’incontro presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro sull’esternalizzazione, gli appalti e la manodopera offerta dalle cooperative, il Convegno sulle novità normative della Legge di Stabilità 2018 e il corso di formazione sulle Associazioni Sportive Dilettantistiche e le società del settore dello spettacolo che inizierà a Gennaio.
Il 2017 è stato anche un anno di grande impegno economico, dovuto all’individuazione di una nuova sede per il Consiglio Provinciale, una sede all’altezza del ruolo che la categoria svolge nel tessuto imprenditoriale del territorio, in grado di ospitare anche eventi di formazione per praticanti e iscritti.
Nonostante queste azioni abbiano richiesto degli interventi di carattere straordinario, il Presidente ha annunciato che il Bilancio Preventivo 2018 rimane, comunque, in attivo e che anche la quota d’iscrizione per gli iscritti resterà invariata durante il prossimo anno.
I difficoltosi rapporti con la Pubblica Amministrazione
Nell’attività professionale degli iscritti è da registrare un netto miglioramento dei rapporti con l’Agenzia delle Entrate che ha iniziato a gestire tramite appuntamento gli incontri con i colleghi. Riguardo alle attività ispettive, condotte sul territorio dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL), il presidente Giuseppe D’Angelo ha invitato i colleghi che hanno preso parte all’Assemblea a non avere alcuna remora con i funzionari dell’INL: i consulenti del lavoro hanno, infatti, non solo il diritto ma anche il dovere di ricordare agli organi ispettivi l’esistenza di un accordo tra l’Ordine dei Consulenti del Lavoro e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, relativo ai tempi di consegna di documenti quali il Libro Unico, tempi che, seppur brevi, non possono essere eccessivamente ridotti, perché devono comunque consentire la redazione e la compilazione dei documenti stessi, che registrano dei dati con cadenza mensile (come ad esempio le presenze effettive dei lavoratori, nel caso del LUL).
Secondo il Presidente Giuseppe D’Angelo, come anche secondo molti dei colleghi intervenuti all’Assemblea, i rapporti più difficoltosi sono ancora quelli con l’INPS. È stato sottolineato il mancato funzionamento della funzionalità del Cassetto Previdenziale che consente di inoltrare le richieste dei professionisti, recapitate all’istituto previdenziale con prolungati ritardi.
Mentre alcuni colleghi si sono interrogati sull’opportunità della presenza di un funzionario dell’INPS, in riunioni appositamente organizzate dal Consiglio Provinciale per la risoluzione delle problematiche in essere con l’INPS, i membri del Consiglio Provinciale hanno sottolineato l’importanza di fare segnalazioni su casi concreti di inefficienza della sede territoriale dell’INPS: soprattutto per le pratiche incagliate da molto tempo (in alcuni casi anche due anni) il professionista rischia, infatti, di diventare il capro espiatorio del cliente che non vede chiarita la sua posizione nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Segnalare casi concreti di ritardo o di inadempienza da parte dell’INPS è di fondamentale importanza anche per gli incontri che il Consiglio Provinciale tiene periodicamente con i funzionari della sede territoriale dell’Istituto di Previdenza Sociale: nel prossimo incontro, fissato, dopo ripetuti rinvii, al 20 Dicembre, sarà essenziale citare dei casi concreti di inefficienza, per sollecitare una gestione più rapida e accurata delle pratiche aperte, dai singoli professionisti per i rispettivi assistiti.
La farraginosità dei rapporti tra l’Ordine dei Consulenti del Lavoro e l’INPS è dovuta anche al fatto che entrambi gli enti sono pubbliche amministrazioni (l’Ordine, in quanto ente di diritto pubblico è equiparato a una PA) e che, pertanto, l’uno non può inoltrare all’altro richieste troppo nette.
Proprio per questo la consigliera Anna Calabrò ha segnalato che l’ANCL Nazionale – in quanto associazione di categoria che può avanzare richieste più specifiche a un ente pubblico, come è nelle sue prerogative – sta studiando e approntando un progetto denominato Chi sbaglia paga che renderà operativo un ufficio legale a disposizione degli iscritti al sindacato unitario di categoria, per portare avanti azioni risarcitorie in casi di errori manifesti dell’INPS, come già alcuni studi professionali fanno a titolo personale, attraverso un proprio legale di fiducia.
Un bilancio solido anche per il 2018
All’animato dibattito sui rapporti con l’INPS sono seguite le relazioni del Tesoriere, Nazzareno Pelliccia, e del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Mario Tonetti, sul Bilancio Preventivo 2018.
Un bilancio solido che, come anticipato, nonostante le spese straordinarie per la nuova sede e l’elevato numero di iscritti che pagano la loro quota di iscrizione in ritardo, rimane in avanzo anche per il 2018, con un saldo positivo che consentirà di mantenere inalterata la quota di iscrizione del prossimo anno.
Il Collegio dei Revisori dei Conti esprime parere positivo sulla relazione del Tesoriere e sul Fascicolo Preventivo; l’Assemblea approva, quindi, all’unanimità il Bilancio Preventivo 2018. Il Fascicolo Preventivo 2018 e le relazioni del Presidente, del Tesoriere e del Collegio dei Revisori dei Conti sono disponibili e scaricabili nella sezione del nostro sito web dedicata all’Amministrazione Trasparente.
Quale futuro per la professione del consulente?
Nel dibattito finale è stato segnalato il sempre minore numero di Praticanti presenti nella Provincia di Viterbo dove operano 244 iscritti e 18 praticanti, di cui 10 al secondo anno e 8 nuovi iscritti.
La professione di consulente del lavoro è sempre meno appetibile, quindi, per i neolaureati? La questione in realtà è complessa e non può essere spiegata solo con la scarsa visibilità dell’Ordine e dei professionisti della Provincia nei confronti di studenti universitari e neolaureati.
Negli ultimi anni, mentre altre categorie (come gli Avvocati e i Dottori Commercialisti) hanno esteso la loro azione a settori di competenza dei consulenti del lavoro, questi ultimi, si sono visti precludere alcuni servizi che altri professionisti offrono, soprattutto in materia fiscale.
Si tratta di una questione che alcuni colleghi hanno chiesto di portare all’attenzione degli organi nazionali di rappresentanza della categoria sebbene sia stato sottolineato anche che, più che le specifiche prerogative, gli specifici servizi e le tariffe, quel che fa davvero la differenza è la professionalità del consulente agli occhi del cliente.
Ancora troppa poca importanza sembra, invece, essere assegnata ad altri campi d’azione, come la formazione, la consulenza organizzativa e la selezione del personale, al quale i consulenti del lavoro sono, per loro natura, per specifica formazione e per l’attività professionale che svolgono ogni giorno, maggiormente vocati rispetto ad altri professionisti dediti all’attività consulenziale nei confronti delle imprese.