La circolare n. 72/2021 dell’Inps aumenta le incertezze sugli ammortizzatori sociali richiedibili, senza chiarire, come promesso dal comunicato stampa dell’Istituto diramato il 16 aprile, come un termine decadenziale possa essere modificato da un provvedimento di prassi.
Definitivamente confermati, così, il rischio della soluzione di continuità tra le disposizioni della Legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020) e il decreto legge “Sostegni” (D.L. n. 41/2021) e quindi il vuoto di tutela nell’ultima settimana di marzo, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, nell’approfondimento del 7 maggio 2021 dal titolo “La collocazione temporale degli ammortizzatori sociali del decreto “Sostegni”, riepiloga le norme e le comunicazioni intervenute in materia e anticipa le previsioni dell’emendamento all’articolo 8 del D.L. n. 41/2021, contenuto nel disegno di legge di conversione del decreto.
L’inserimento del comma 2-bis nell’articolo 8 del D.L. n. 41/2021, infatti, si configura come l’unico intervento che, per la sua tipologia normativa, abbia la prerogativa di modificare la portata applicativa delle previsioni ma «si confermano tutti i dubbi con riguardo all’efficacia concreta della misura, in considerazione del tempo in cui entrerà in vigore – si legge nell’approfondimento –. I giorni di sospensione o riduzione dell’attività produttiva non coperti da ammortizzatori sociali sono già trascorsi e i termini per provvedere agli adempimenti connessi nell’elaborazione dei prospetti paga (copertura con ferie, permessi, etc…) e relativa trasmissione scaduti».
Sarà necessario, spiega la Fondazione Studi, un corollario di regolamentazione procedurale attraverso il quale rendere possibile l’attuazione concreta della previsione normativa che, verosimilmente, entrerà in vigore nell’ultima settimana di maggio.
Questo articolo è stato modificato per l'ultima volta il 15 Giugno 2021 18:48