La legge di Stabilità 2016 (L. 208/2015) ha introdotto molteplici misure e agevolazioni a favore delle imprese sia per quanto riguarda le tasse e le imposte che queste ultime saranno tenute a pagare, sia riguardo agli sgravi contributivi e alla disciplina giuslavoristica.
Trattandosi del provvedimento economico più importante che il Governo vara ogni anno è opportuno considerare con attenzione il testo della Legge di stabilità 2016 per comprendere quali sono le agevolazioni che le imprese italiane potranno sfruttare al meglio, evitando il pagamento di alcune imposte che sono state abolite o ottenendo l’accesso a fondi strutturali dell’Unione Europea o a specifici fondi previsti per il made in Italy.
IMU, IRAP, IRES e altre imposte
Per quanto riguarda il nutrito capitolo delle imposte e delle tasse a carico delle imprese vanno segnalate alcune importanti novità, innanzitutto riguardo a IMU e IRAP.
Per quanto riguarda la prima, la Legge di Stabilità 2016 introduce le seguenti novità:
- abolizione dell’IMU dovuta sui terreni agricoli posseduti da imprenditori agricoli professionali (IAP) e coltivatori diretti, a prescindere da quale sia l’ubicazione degli stessi terreni (art. 1, c. 13). Fino allo scorso anno, infatti, il pagamento del tributo dipendeva dall’ubicazione del terreno (con la correlata distinzione tra comuni montani, parzialmente montani e comuni di pianura);
- i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, godranno anche dell’abolizione dell’IRAP agricola, l’imposta regionale sulle attività produttive che viene abolita per il settore dell’agricoltura e per quello della pesca;
- abolizione dell’IMU sugli imbullonati (art. 1, c. 21-22): in base a questa norma le imprese non saranno più tenute al pagamento dell’IMU sui macchinari fissi posti sul suolo delle imprese stesse. Ciò implica che la rendita catastale degli immobili d’impresa (Gruppo D) dovrà essere ricalcolata escludendo, appunto,
“macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo”
Il ricalcolo della rendita catastale, a cui dovranno provvedere gli intestatari catastali degli immobili, farà sì che non si paghi la quota di IMU dovuta per i macchinari, riducendo l’importo complessivo dell’imposta.
Per quanto riguarda le imposte comunali occorre segnalare, un’importante novità per le imprese edili: dal 2016, infatti, l’aliquota base della TASI per i cosiddetti “beni merce”, ovvero per gli immobili invenduti, è fissata all’1 per mille; alle amministrazioni comunali rimane comunque la facoltà di ridurre questa aliquota fino ad azzerarla oppure di elevarla fino a un tetto massimo del 2,5 per mille.
Un’ultimo capitolo è quello dell’IRES, l’imposta sul reddito d’impresa che, per il 2016, continuerà a mantenere un’aliquota del 27,5%. Il preannunciato taglio dell’imposta, infatti, slitta al 2017 (quando l’IRES dovrebbe subire una riduzione al 24%) a causa di una ridestinazione delle risorse economiche che avrebbero dovuto finanziare questa misura.
Contanti, POS, e norme per il commercio
Alcune importanti misure della Legge di Stabilità 2016 sono dedicate al commercio e ai pagamenti al dettaglio:
- Il tetto per l’utilizzo di contante nei pagamenti viene elevato da 1000 a 3000 euro;
- Il tetto di 1000 euro viene comunque mantenuto:
- per i trasferimenti tramite money transfer;
- per i pagamenti della pubblica amministrazione;
- per il pagamento delle pensioni.
Per quanto riguarda i pagamenti viene introdotto l’obbligo di POS per i negozi al dettaglio e per i professionisti che saranno tenuti ad accettare pagamenti con bancomat e carte di credito anche per importi molto bassi, fino a una soglia minima di 5 euro (prima era fissata a 30 euro). In questo caso saranno previste, attraverso un decreto ministeriale, delle specifiche deroghe (casi di impossibilità tecnica) e sarà fissato, in accordo con la normativa europea, un tetto massimo per le commissioni interbancarie (0,3% del valore dell’operazione per le carte di credito e 0,2% per i pagamenti via bancomat).
Investimenti delle imprese e superammortamento
Per i beni strumentali (nuovi macchinari ma anche auto aziendali, ad esempio) acquistati nel periodo compreso tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016, è stata prevista la fondamentale misura del superammortamento al 140% (art. 1 c. 91-93).
Questa agevolazione fiscale, riservata sia ai titolari di reddito d’impresa sia ai titolari di reddito da lavoro autonomo (compresi i titolari di Partita IVA in regime dei minimi ed esclusi i nuovi titolari di Partita Iva in regime forfettario) fa sì che il costo fiscale di acquisizione di nuovo bene strumentale venga maggiorato del 40%, ai soli fini della deducibilità degli ammortamenti e dei canoni di leasing. Tale misura non ha alcuna rilevanza contabile e non determina lo stanziamento della fiscalità differita, essendo una differenza definitiva. È opportuno ricordare che da questa specifica agevolazione fiscale sono esclusi alcuni specifici beni strumentali , quali:
- i fabbricati e le costruzioni;
- i beni materiali che, pur essendo considerati come beni strumentali, hanno un coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%;
- gli investimenti in produzione e distribuzione di gas naturale, ferrovie, trasporti aerei o marittimi (e in altri beni descritti nell’allegato 3 della Legge di Stabilità).
A proposito del superammortamento occorre, infine, ricordare che tale misura non produce effetti sulla determinazione dell’acconto dovuto per il periodo di imposta 2015; tale acconto, infatti, viene calcolato considerando quale imposta del periodo precedente quella che si sarebbe determinata in assenza delle agevolazioni fiscali previste dalla legge di stabilità.
Società di comodo e società di benefit
Allo scopo di semplificare il funzionamento delle società di comodo e di favorire il contrasto all’evasione fiscale, la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto anche una disciplina volta a estromettere dalle società di comodo i beni immobili, o mobili iscritti in pubblici registri, che spesso sono intestati alle società e figurano, quindi, come beni strumentali ma che, in realtà, sono oggetto di utilizzo personale o familiare da parte di uno dei soci.
In questa eventualità è stato previsto che le società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata, per azioni, in accomandita per azioni che, entro il 30 settembre 2016, assegnano o cedono ai soci tali beni, possono estrometterli godendo di condizioni agevolate se i soci risultano tali alla data del 30 settembre 2015. Le stesse disposizioni si applicano anche alle società che hanno per oggetto esclusivo o principale la gestione dei beni indicati sopra e che, entro il 30 settembre 2016, si trasformano in società semplici. Quando tali beni escono dal perimetro dell’impresa, essi sono soggetti al seguente trattamento fiscale:
- si applica un’imposta sostitutiva in misura pari all’8% (10,5% per le società di comodo) sulla differenza tra il valore normale dei beni assegnati o, in caso di trasformazione societaria sul valore normale dei beni posseduti all’atto della trasformazione, e il loro costo fiscalmente riconosciuto;
- il valore normale degli immobili si determina considerandolo pari al loro “valore catastale”;
- si applica un’imposta sostitutiva del 13% sulle eventuali riserve in sospensione di imposta annullate;
Per quanto riguarda le imposte indirette sono previste le seguenti agevolazioni:
- l’imposta di registro viene calcolata sulla metà dell’importo ordinario;
- le imposte ipocatastali sono addebitate in misura fissa;
La legge di stabilità 2016 disciplina ex novo anche le “società benefit”: si tratta di società che, pur essendo a scopo di lucro e dividendo gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune che devono essere specificamente indicate nell’oggetto sociale e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori, ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti, associazioni ed altri portatori di interesse.
Fondi
Per quanto concerne la distribuzione delle risorse economiche individuate nella Legge di Stabilità occorre segnalare almeno:
- il Piano straordinario per la promozione del Made in Italy (c. 196) che mette a disposizione delle aziende italiane risorse per 50 milioni di euro per il 2016;
- il fondo per l’accesso e la continuità del credito alle aziende che sono oggetto di misure patrimoniali nell’ambito di procedimenti penali o di prevenzione, per il quale sono stati stanziati 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018;
Liberi professionisti e titolari di Partita IVA
Oltre alla già richiamata misura del superammortamento, valida anche per i liberi professionisti e per i titolari di Partita IVA (esclusi quelli in nuovo regime forfettario) occorre segnalare che la Legge di Stabilità equipara i professionisti alle PMI nell’accesso ai fondi UE (siano essi piani organizzativi regionali e nazionali, ovvero POR e PON; Fondo sociale europeo, FSE o, ancora, Fondo europeo di sviluppo regionale FESR). Tale principio è stato anche ribadito nel recente DDL sulla riforma del lavoro autonomo, ancora in discussione in Parlamento.
A questa misura si aggiungono quelle, specifiche, per i titolari di Partita IVA in nuovo regime dei minimi che decidono di aprire una start-up, per i quali è stata prevista una riduzione dell’aliquota fiscale.
Questo articolo è stato modificato per l'ultima volta il 27 Giugno 2018 9:46