Malfunzionamento del portale Jobby del COL di Viterbo: una situazione insostenibile per la categoria
Con una lettera inviata lo scorso 27 Gennaio 2017 il Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Viterbo denuncia il prolungato malfunzionamento del sistema informatico del Centro per l’Impiego di Viterbo.
La lettera, indirizzata alle Direzioni Generali per il mercato del lavoro e per l’innovazione tecnologica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Direttore e ad alcuni dirigenti delle Direzione Regionale Lavoro del Lazio, al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, all’Associazione Nazionale dei Consulenti del Lavoro, alla coordinatrice dei Centri per l’Impiego della Provincia di Viterbo, dottoressa Maria Rita Gatta e alla dirigente della sezione circoscrizionale per l’Impiego della Provincia di Viterbo, dottoressa Claudia Russo, segnala una grave situazione di disagio, peraltro già configuratasi nel 2014, quando era stata segnalata per la prima volta.
Nell’ultimo mese, infatti, quasi ogni giorno, i Consulenti del Lavoro della provincia di Viterbo hanno lamentato il malfunzionamento del sistema informatico Jobby del Centro per l’Impiego di Viterbo, attraverso il quale i colleghi sono obbligatoriamente tenuti a comunicare le assunzioni, le variazioni di contratto e le cessazioni dei rapporti di lavoro.
Tale situazione ha comportato pesanti disagi operativi agli studi di consulenza del lavoro del territorio di Viterbo, nella loro qualità di intermediari delle aziende assistite: i colleghi, infatti, hanno riscontrato la disconnessione del sistema durante la procedura di inserimento dei dati e hanno dovuto attendere diversi minuti prima di poter accedere nuovamente alla procedura o prima di vedere quegli stessi dati effettivamente acquisiti dal sistema informatico.
Oltre a palesi incongruenze nei dati occupazionali, la mancata acquisizione nel database di alcuni dati, precedentemente inviati, ha arrecato notevoli disagi: l’interruzione e il malfunzionamento del servizio, per un periodo di tempo prolungato, ha impedito e sta tutt’ora impedendo ai Consulenti del Lavoro, nella loro qualità di soggetti intermediari autorizzati, di assolvere all’obbligo di comunicazione telematica. Tale obbligo è, infatti, previsto da specifiche disposizioni normative (Decreto interministeriale del 30 ottobre 2007 – G.U. 27 dicembre 2007, n. 299, art. 4, commi 4 e 5) che, in caso di malfunzionamento del sistema telematico o di interruzione del servizio, prescrivono anche di assolvere all’obbligo nel primo giorno utile successivo.
Nella situazione attuale ciò non è stato possibile e si è determinata una prolungata interruzione del servizio che ha costretto i Consulenti del Lavoro a non rispettare i tempi previsti dalla normativa e ad adempiere ai loro obblighi manualmente (via fax), in attesa che il regolare funzionamento del sistema telematico fosse ripristinato.
I Consulenti del Lavoro, oltre ad essere esposti al rischio di sanzioni per l’invio tardivo delle comunicazioni, hanno dovuto e dovranno sostenere un carico di lavoro maggiore del dovuto, dal momento che la stessa comunicazione dovrà essere inviata una prima volta manualmente e, poi, anche per via telematica.
Il Consiglio Provinciale oltre a ritenere legittimamente derogabili le sanzioni previste per l’invio tardivo di tutte le comunicazioni inerenti i rapporti di lavoro, per le quali sia prevista la trasmissione telematica obbligatoria mediante il sistema Jobby della Provincia di Viterbo, è costretto a ravvisare l’ennesima, palese violazione del precetto contenuto nell’art. 97, comma 2 della Costituzione, in base al quale gli uffici pubblici devono essere organizzati in modo tale da assicurare il buon andamento e l’imparzialità dell’Amministrazione Pubblica stessa.
Il Consiglio Provinciale segnala, infine, la propria volontà di mettere in atto qualsiasi azione (anche di natura penale) a tutela dei diritti dei propri iscritti, qualora il Ministero del Lavoro, la Direzione Regionale del Lavoro e, soprattutto, il direttore e i dirigenti del Centro per l’Impiego non mettano in atto interventi celeri per ripristinare il regolare funzionamento del portale Jobby.