Il nuovo Consiglio Provinciale: conosciamo insieme Giuseppe D’Angelo
Lo scorso mese di Aprile 2016 è stato eletto il nuovo Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Viterbo, quasi interamente riconfermato per il triennio 2016-2019.
In quest’intervista Giuseppe D’Angelo ancora alla guida del Consiglio Provinciale, con la carica di Presidente, illustra i principali progetti e i programmi che, nei prossimi tre anni, consentiranno di definire specifiche linee d’azione, finalizzate alla crescita della professionalità dei consulenti del lavoro nel territorio viterbese e al supporto delle aziende e delle pubbliche amministrazioni della Tuscia.
- Le elezioni recentemente avvenute presso l’Ordine Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Viterbo hanno confermato, quasi per intero, il Consiglio provinciale uscente. Può tracciare un sintetico bilancio dei tre anni di attività trascorsi, indicando quali sono stati i punti di forza e le scelte vincenti del Consiglio uscente?
I componenti del Consiglio si sono adoperati, nel triennio trascorso, con spirito di dedizione e sacrificio – considerati i pressanti impegni professionali a cui sono giornalmente chiamati – alla migliore gestione dell’Ordine professionale, anch’essa, purtroppo, oberata da adempimenti burocratici talvolta troppo onerosi ed eccessivi. Il Consiglio ha prioritariamente prestato attenzione a tutte quelle attività istituzionali finalizzate alla maggiore visibilità di una professione, come la nostra, che richiede una preparazione e delle qualifiche specifiche e svolge un ruolo centrale a garanzia della giusta applicazione delle norme, negli interessi delle aziende, dei lavoratori e della Pubblica Amministrazione.
In tal senso particolare attenzione è stata rivolta alle attività della Commissione di certificazione, conciliazione ed arbitrato, insediatasi nella scorsa legislatura in seno al Consiglio provinciale. Essa svolge un importante servizio alle imprese e ai lavoratori in materia giuslavoristica e si affianca alle funzioni oggi svolte in materia dall’analoga Commissione istituita presso la Direzione territoriale del lavoro di Viterbo, con uguale efficacia giuridica. La Commissione ha emesso nello scorso triennio oltre 100 atti certificatori e il Consiglio ha intenzione, nel prossimo triennio, di sensibilizzare la Categoria ad utilizzare maggiormente lo strumento che, oltre a fornire un importante servizio, rappresenta un punto d’orgoglio per l’importante funzione pubblicistica che il legislatore ha assegnato alla nostra categoria professionale.
Il Consiglio, negli ultimi tre anni di attività ha poi prestato la consueta attenzione alla formazione continua obbligatoria dei propri iscritti, implementando tale attività, organizzando una notevole quantità di eventi formativi anche in collaborazione con l’Università locale e con funzionari ministeriali di rilievo nazionale.
Si è inoltre dato rilievo ai giovani desiderosi di accedere alla professione, sottoscrivendo lo scorso 17 febbraio un’importante convenzione con l’Università della Tuscia, finalizzata ad abbreviare il percorso di tirocinio professionale includendolo nel percorso di studio universitario.
- Qual è, invece, il programma che il nuovo Consiglio provinciale si propone di realizzare per il triennio 2016-2019? Quali sono le tematiche e le aree d’azione a cui sarà dedicata maggiore attenzione e impegno?
Come detto il ruolo professionale del Consulente del lavoro riveste una preminente posizione garantista per le imprese, i lavoratori e la pubblica Amministrazione. Ciò impone, da parte del Consiglio provinciale dell’Ordine, una particolare attenzione al proprio obbligo, imposto dall’ordinamento, di vigilare per il rispetto della deontologia e dell’etica professionale da parte dei propri iscritti.
Il Codice deontologico dei Consulenti del lavoro costituisce un impianto normativo orientato dal principio generale che il professionista svolge la propria attività nell’interesse della società. Il Consulente del lavoro, quindi, non si considera estraneo alla dinamica del contesto collettivo ma si definisce come una forza che partecipa a tale dinamica assumendosi le responsabilità, i compiti e gli oneri che da ciò derivano.
La deontologia professionale è configurata come una normativa che ha lo scopo di attribuire alle funzioni professionali il carattere di servizi resi a tutto l’assetto sociale, pur implicando una particolare attenzione verso i rapporti umani e organizzativi attraverso i quali la specifica attività dei Consulenti si realizza concretamente.
Sarà pertanto questo, uno dei principali obiettivi del nuovo Consiglio, da perseguire anche e soprattutto con una politica istituzionale dedicata all’informazione e alla prevenzione.
Inoltre è già in fase di avanzata realizzazione il trasferimento della sede e il rinnovamento dei locali dell’Ordine che, a distanza di oltre vent’anni, sono di difficile accesso e risultano inadeguati alle rinnovate esigenze, in termini logistici e tecnologici. La Categoria della provincia di Viterbo avrà una sede che sarà in grado di fornire servizi più consoni ai tempi, specie in materia di formazione continua obbligatoria che potrà avvenire anche in modalità FAD e attraverso l’e-learning. La nuova sede potrà anche essere messa a disposizione degli iscritti per usi di carattere professionale.
Poi, il rapporto con la pubblica amministrazione sarà ancora più impostato al richiamo dei principi di trasparenza, efficienza e buona fede, cui le istituzioni dovrebbero adeguarsi per chiaro dettato costituzionale. Purtroppo troppo spesso la Categoria dei Consulenti del lavoro impiega risorse e costi a proprio discapito per le continue e incessanti disfunzioni della pubblica Amministrazione; ne sono un esempio le complesse e inadeguate procedure informatiche dell’INPS.
- Quali scelte tenterà di realizzare il Consiglio provinciale per favorire e sostenere le imprese e, più in generale, per il territorio della Tuscia?
Come già accennato, già la nostra Categoria supporta le imprese del territorio con le proprie professionalità e competenze; in tale ambito gli sforzi del Consiglio saranno tesi a richiamare (per quanto di competenza nel proprio territorio) i principi di semplificazione che la pubblica Amministrazione dovrebbe attuare, pur in presenza di impianti normativi complessi e ancora ben lontani da una vera e necessaria riforma strutturale, per la presenza massiccia di adempimenti inutili e farraginosi, che rallentano pesantemente le attività produttive, costituendo il primo ostacolo allo sviluppo delle imprese.
- Già in questi primi due mesi di attività del nuovo Consiglio Provinciale, è stata dedicata grande attenzione agli incontri di approfondimento con il consueto appuntamento di Parliamone Insieme, molto partecipato dagli iscritti, e con un convegno presso l’Università della Tuscia. Che tipo di interventi futuri prevedete riguardo alla convegnistica, alla formazione e al praticantato?
La formazione continua obbligatoria, oltre ad arricchire il bagaglio culturale e professionale dei Consulenti del lavoro, contribuisce a fornire una migliore assistenza qualificata alle imprese. Le discipline giuridiche in materia lavoristica e fiscale sono sempre più complesse e di difficile interpretazione e l’eccessiva produzione normativa – talvolta tale da offuscare il principio di legalità – richiede, da parte dei Colleghi, impegno e riflessione continui che pratichiamo con assidui incontri, come Lei accennava, presso il nostro Ordine.
È ferma intenzione del nuovo Consiglio continuare a coltivare tali iniziative in modo che rappresentino anche un “laboratorio” di approfondimento, sia per i Consulenti del lavoro che per i praticanti.
- Le attività richiamate sopra, mostrano chiaramente delle sinergie già esistenti con enti come Eblart Lazio, Italia Lavoro e l’Università della Tuscia. Ci sono anche altre realtà, interne ed esterne all’Ordine dei Consulenti del Lavoro, con cui attiverete, a vario titolo, collaborazioni e sinergie proficui per gli iscritti e per le imprese?
La tutela del titolo professionale e la cura, il miglioramento e il perfezionamento degli iscritti nello svolgimento dell’attività professionale sono precisi doveri istituzionali del Consiglio e, al fine del miglior raggiungimento di tali obiettivi, siamo aperti a qualsiasi iniziativa, sinergia o collaborazione, come abbiamo già fatto nella scorsa legislatura.
- Può indicarci un augurio e una richiesta che rivolgerebbe ai singoli iscritti all’Ordine Provinciale, per i prossimi tre anni?
Riprendo l’augurio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla nostra Categoria in occasione del VII Festival del Lavoro, lo scorso 30 giugno, che sottolineava come il lavoro debba (continuare a) costituire il cardine del patto di cittadinanza su cui si fonda la nostra Repubblica.
A riguardo, voglio ricordare a tutti i Colleghi che le sfide imposte dalla continua evoluzione del mercato del lavoro e del sistema fiscale, devono costituire motivi di orgoglio e fierezza di appartenere ad una Categoria professionale di così rilevante importanza per le imprese, i lavoratori e la pubblica amministrazione.
La richiesta, invece, è quella di offrire collaborazione al Consiglio provinciale dell’Ordine, al fine di fornire allo stesso gli strumenti necessari ad interloquire con la pubblica amministrazione per il miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese, oltre che a consentire di tutelare al meglio il titolo professionale del Consulente del lavoro.
- Grazie per la collaborazione.